Tolo Tolo

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Ma chi me l’ha fatto fare? Potevo finire in bellezza con Quo Vado…

Il quinto film di Checco Zalone passerà alla storia come il primo film ad essere stato giudicato dal pubblico italiano senza neanche essere stato visto, sulla base del trailer che ha diviso gli spettatori tra quelli che lo hanno osannato convinti che avrebbe trovato la “soluzione definitiva” al problema immigrazione e quelli oltraggiati per il presunto razzismo.

In compenso, dopo la sua uscita nelle sale, è riuscito brillantemente a mettere d’accordo tutta la critica: il film, infatti, non offre soluzioni e non è neanche razzista. È soltanto veramente (ma veramente) brutto.

Privo della verve comica dei primi film e della capacità di trovare il giusto equilibrio in quel suo personaggio che aveva portato i critici a scomodare paragoni illustri con Alberto Sordi, Zalone si muove spaesato (al pari dello spettatore) in una trama priva di filo conduttore, sballottata dagli eventi e sorretta da una sequenza di gag mal riuscite e di vicende ingarbugliate che non è ben chiaro dove vogliano andare a parare.

Tolo Tolo è anche il primo film da regista per Luca Medici e, purtroppo, si vede: non ci si improvvisa direttori d’orchestra, anche se si è un grande primo violino. Le energie profuse nel tentativo (mal riuscito) di esordire dietro la cinepresa sottrae a Zalone la spontaneità e l’immediatezza della recitazione e lo priva delle energie necessarie da mettere davanti alla telecamera.

Il film è privo di ritmo, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti scadendo spesso nel qualunquismo e nella superficialità e cercando di strizzare l’occhio al pubblico con un patetismo ed una melensaggine degni del peggior don Matteo. Insomma, tutto il contrario del Checco Zalone di Che bella giornata o di Quo Vado?, con la sua satira politica e sociale e la critica ben riuscita ai costumi dell’italiano medio.

Nemmeno le canzoni, vero fiore all’occhiello della produzione zaloniana, funzionano.
Il finale raffazzonato, poi, è emblema della confusione completa del regista/attore, che sembra volersi liberare da un peso facendo terminare prima l’agonia di questa fiera delle banalità.
La brevità del tutto è, in effetti, l’unica cosa di cui gli siamo grati, potendo lasciare la sala rapidamente e senza rimpianti, anche se con molta tristezza al pensiero che questo film (anzi, il suo trailer) sia stato usato per rivendicazioni politiche (da entrambe le parti).

A proposito di banalità e qualunquismo, appunto.

 

Checco (in attesa dello sbarco, dopo giorni in mare): “Ma con che porto sto parlando? Vibo Valentia? Va beh, vi facciamo sapere noi…”

 

Titolo originale: Tolo Tolo
Anno: 2020
Regia: Checco Zalone
Sceneggiatura: Checco Zalone, Paolo Virzì
Attori: Checco Zalone, Souleymane Silla, Manda Touré
Durata: 1 h 30 min

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lunedì 6 gennaio 2020


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