Tieni nonno, bevi un po’…alla tua età è importante tenersi idratati

★★

Realizzare un lungometraggio con un ottuagenario Harrison Ford che interpreta un sessantenne Indiana Jones nel tentativo di riesumare quaranta anni di storie sembra più un esercizio di contorsionismo cinematografico che un vero e proprio film.

Ed infatti quello cui assistiamo è un gioco di prestigio ad uso e consumo del pubblico: un tentativo di far dimenticare che c’è un tempo per tutto, anche per il pensionamento.
Gioco che sfortunatamente per gli astanti sa molto (troppo) di già visto ed in cui il trucco si intuisce con ampio anticipo.

Appesantita da una sceneggiatura rimpinzata di citazioni e strizzate d’occhio ai film precedenti la trama scorre al ritmo senile consono all’anziano protagonista, tra inseguimenti vieppiù improbabili e gag con la frusta che risultano apertamente deprimenti e malinconiche, mentre il nostro prova a ritrovare la mimica facciale che lo ha reso famoso ma che oramai è congelata in una smorfia cerea.

Il soggetto del film è talmente infantile da (quasi) riabilitare il famigerato Teschio di Cristallo di qualche anno addietro e la conclusione è emozionante come l’arrivo della cena in una casa di riposo: posto dove speriamo vengano deposti il vecchio Harrison ed il suo alter ego Jones quanto prima.

In attesa che a qualcuno venga l’idea di fare un Indiana Jones vs Godzilla o qualcosa del genere continuiamo a tenerci stretta nella memoria la trilogia “originale”: perché è così (e solo così) che vogliamo ricordare il vecchio Indy.

Dr. Voller: “Avrebbe dovuto restare a New York”
Indiana Jones: “Avreste dovuto restare fuori dalla Polonia”.

 

Titolo originale: Indiana Jones and the Dial of Destiny
Regista: James Mangold
Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth, David Koepp
Attori: Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Ethann Isidore, Mads Mikkelsen, Toby Jones, John Rhys-Davies, Karen Allen, Antonio Banderas
Durata: 2 h 34 min