Spencer

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Se mi metto di profilo si vede di meno la mascella volitiva?

Quando vai al cinema per vedere un film di un regista cileno interpretato da una attrice americana e girato in terra tedesca, che il tutto sembri una barzelletta un po’ te lo devi aspettare.

Ed infatti così è: la losangelina Kristen Stewart (Twilight) interpreta la estremamente britannica fu Lady Diana, in una performance che fa rimpiangere i suoi inizi vampireschi, che ci crediate o no.
Nella cornice delle tradizionali vacanze natalizie della famiglia reale a Sandringham House vediamo una Lady D in profonda crisi esistenziale aggirarsi nello splendido palazzo lamentandosi di qualunque cosa: il troppo freddo, i troppi vestiti, i cuochi troppo bravi in un personale e riuscitissimo remake delle sorellastre di Biancaneve.

La sceneggiatura traballante e sciatta è abbinata ad una colonna sonora discordante ed a dialoghi fuori luogo e fuori tempo, grazie ad un montaggio esitante ed a singhiozzo; le riprese sembrano quelle di una serie TV di metà pomeriggio e tra gli altri attori Timothy Spall non è chiaro se stia sembra sempre sul punto di rimanere soffocato da un nocciolo d’oliva oppure sia semplicemente disgustato dal fatto di dover lavorare in questo film.
Insomma il triduo delle feste natalizie si trasforma presto in triduo pasquale con calvario allegato per lo spettatore, che accompagna l’insopportabile “principessa triste” nelle sue giornate funestate dal problema di non voler indossare gli splendidi vestiti per partecipare ai pranzi nel suo castello e dall’insostenibile necessità di arrivare puntuale agli appuntamenti.

Tutto questo risulta abbinato in maniera grottescamente perfetta all’insulsa recitazione della Stewart (candidata all’Oscar: l’Academy, come ormai sappiamo, sta raschiando il fondo). L’attrice è algida e piatta come la sua recitazione e ben si sposa con l’umore del pubblico nel vederla recitare. Tanto che, ad un certo punto, l’insofferenza verso l’attrice ed il suo personaggio entrano in competizione nella mente dello spettatore, che non vede l’ora che le loro (e nostre) sofferenze finiscano il prima possibile.

Crogiuolo di insicurezza, paranoia ed atteggiamenti infantili conditi in salsa di narcisismo con contorno di allucinazioni e bulimia, questa Lady Spencer riesce nel miracolo di far sembrare simpatica la gelida famiglia reale e riesce quasi a riabilitare perfino l’imbelle Carlo d’Inghilterra ed i suoi comportamenti extra-coniugali.

Il film finisce prima del tragico incidente che la coinvolse ma le sorti di questo film finiscono fuori strada molto prima e con esse le speranze del pubblico di vedere qualcosa di decente sull’argomento.
Un’opera che sarà presto (si spera) dimenticata da tutti: nel caso di chi scrive purtroppo sarebbe necessario una operazione chirurgica, tanto la bruttura ha marchiato a fuoco il suo ippocampo.
Ma la colpa è solo mia: la prossima volta che leggo nel titolo Spencer mi assicurerò che il film sia sul nostro Bud e non su una principessa britannica interpretata da un’attrice statunitense.

Lady D: “Fa’ molto freddo – Hai freddo? – Perché fa sempre freddo? – Perché non accendono i riscaldamenti invece di seppellirci di coperte?”
(Un’antologia delle esternazioni più significative racchiuse in questa meravigliosa sceneggiatura: potrebbe essere il leitmotiv di qualunque sit-com ambientata nel mio condominio)

Titolo originale: Spencer
Anno: 2021
Regia: Pablo Larraìn
Sceneggiatura: Steven Knight
Attori: Kristen Stewart, Timothy Spall, Jack Nielen, Sean Harris
Durata: 1 h 57 min

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lunedì 4 aprile 2022


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