Robin Hood

di | Category: Recensioni Cinema Rating: PM violenza, sensualità, tematiche

Robin Hood fa centro. Ridley Scott invece no.

★★
Sir Ridley Scott è ufficialmente un regista maledetto.

Perché la sua indubbia maestria è volatile come un polline primaverile, e con qualche eccezione (Black Rain, Thelma & Louise, Il Gladiatore, Black Hawk Down, Nessuna verità) è dal 1982 che dirige solo “mezzi capolavori”: film di eccellente fattura a cui però manca sempre qualcosa per lasciare la piena soddisfazione. Pensiamo a Soldato Jane, Hannibal, Il Genio della truffa, Le Crociate, Un’ottima annata, American Gangster ecc.

Robin Hood (o Robin Hood Begins, per parodiare) è visivamente impeccabile. Sorretto da un Crowe in buona forma, nonostante il continuo – e ormai temiamo inevitabile – birignao del suo Gladiatore dietro ogni inquadratura stretta. Accompagnato da una sceneggiatura efficace ad opera del veterano Brian Helgeland e dal posato ma non statico montaggio del “solito” Pietro Scalia. Ricamato da scenografie e paesaggi di buon impatto e da una semplice ed efficace colonna sonora.

Eppure il film non funziona.

Non ha l’epicità del Braveheart di Gibson né la semplice efficacia narrativa del Robin Hood Principe dei ladri di Reynolds. Vuole essere storico e riesce solo ad essere citazionistico, con piccole e grandi confusioni (tra la morte di Riccardo e la Magna Charta passano 16 anni, nel film sembra molto meno; sulla spada di Locksley l’iscrizione è in inglese moderno; il Re di Francia chiede a Godfrey di parlare “nella sua lingua”, quando la corte inglese all’epoca parlava proprio il francese…).

La sceneggiatura è – come abbiamo detto – efficace, ma non priva di buchi. Al di là delle “licenze” storiche e della pletora di luoghi comuni, quasi tutti i personaggi sono davvero mal congegnati: i compagni di Robin, sir Walter Locksley, i due re (Riccardo e Giovanni) ma soprattutto Fra’ Tuck, enigmaticamente incomprensibile ed evanescente. I ragazzini di Nottingham dediti al bracconaggio – nucleo dei futuri “compagni della foresta” di Robin – sono a metà fra i bimbi sperduti di Peter Pan e i protagonisti del Signore delle Mosche. La loro partecipazione con Marian travestita da cavaliere all’offensiva sulla costa è una oltraggiosa parodia de Il Signore degli Anelli, oltre ad essere un calo di tono nell’epicità della scena: davvero un momento di pessimo cinema.

Sopra tutto, la mano di sir Ridley. Sicura, attenta, accurata senza calligrafismi.
Ma come sempre non basta, se la storia che racconti fa acqua da tutte le parti.

Robert Locksley (soccorrendo Re Riccardo ferito a morte): “Un cerusico!”
Re Riccardo: “Perché, Locksley? Non vi sentite bene?”

Titolo originale: Robin Hood
Anno: 2010
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Brian Helgeland
Interpreti: Russell Crowe, Cate Blanchett, Mark Strong, Max von Sydow, William Hurt
Durata: 140′

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lunedì 17 maggio 2010


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