La reazione del pubblico dopo la proiezione…

★★

Un viaggio insieme al padre, alcolizzato ed in piena demenza senile, attraverso una campagna americana desolantemente fatiscente ed immota; un viaggio attraverso lo spazio ed il tempo di una giovinezza perduta e neanche troppo rimpianta, nei ricordi di un padre che li ha persi a causa dello stupor alcolico e della vita.

Il nuovo film di Alexander Payne ha un ritmo geriatrico, che ben gli si confa.
Il bianco e nero della pellicola rende meno insopportabile il lento incedere della trama, ravvivata soltanto dal brio di June Squibb (splendida ottantacinquenne), nei panni di Kate, moglie del protagonista e vero peperino senza peli sulla lingua.
Tutto nel film è immobile ed immutabile: dalla fotografia dei (bei) paesaggi di campagna alla vita nei paesini del Montana e del Nebraska, dalla sceneggiatura rarefatta alla recitazione di alcuni attori (la cui età media sfiora i 90 circa), dai quadretti di vita familiare al montaggio degno di un corteo funebre.

Insomma un film non trascendentale, che di certo non fa venir voglia di vivere nell’America profonda, ma soprattutto toglie la voglia di arrivare alla terza età (che più volte lo spettatore vede sopraggiungere nel corso della visione).
Si salva soltanto il bel rapporto con il figlio, vero adulto della coppia in viaggio, che riesce con il suo affetto a ricucire un rapporto forse neanche troppo voluto dal genitore.

Un’opera interessante di un regista che spesso ha affrontato l’argomento della vecchiaia (A proposito di Schmidt) e della vita al di fuori delle metropoli statunitensi (Sideways, Paradiso amaro): ma che di certo la ha affrontata meglio, con più brio e con meno malinconia, in altre occasioni.

David Grant: “Ti sei mai pentito di esserti sposato?”
Woody Grant: “Ogni giorno”

Titolo originale: Nebraska
Anno: 2013
Regia: Alexander Payne
Sceneggiatura: Bob Nelson
Attori: Bruce Dern, Will Forte, June Squibb, Bob Odenkirk, Stacey Keach
Durata: 115′