Lo splendido Brendan Gleeson con Colin Farrell.

★★★★
Il debutto in regia del londinese Martin McDonagh si caratterizza per un’estrema originalità dell’impianto scenografico, per una cornice affascinante che crea l’atmosfera giusta (la medievale Bruges) e per un reparto di attori che (a parte l’impacciato Colin Farrell) è superlativo.
Brendan Gleeson, nei panni di Ken, è il vero protagonista del film e ruba la scena al più giovane e meno dotato (anche se più apprezzato, per ovvi motivi, dal pubblico femminile) Colin Farrell. Nella parte del killer a pagamento, mentore del giovane Ray (Colin Farrell), colto, sensibile, a modo suo dotato di una certa dose di “etica professionale” ci regala un’interpretazione commovente e da ricordare per intensità e partecipazione.
L’ambientazione trasporta lo spettatore in quella che sembra una strana versione di una favola contemporanea, con mandanti di omicidi e campanili al posto di lupi e boschi, con tanto di morale finale ed insegnamento per la vita.
Ma il film non ha nulla di didascalico. Invece ha qualcosa di pittorico, come gli affreschi del ‘500, come le stampe di Durer. Tutto il film è una lunga riflessione sul valore della vita e sul senso della morte: poetico, ben argomentato, mai banale.
Unica pecca è Colin Farrell, insopportabile nella parte del ragazzino immaturo, tormentato da dubbi di cui non riesce ad esprimere le emozioni e sempre con lo sguardo corrucciato di chi sembra più perplesso che angosciato. Riesce meglio nella parti del macho, non in quelle drammatiche, con buona pace di tutti.

Finale con vari colpi di scena, una parte-quasi-cammeo di Ralph Fiennes (ma succulenta), un film poco discusso ma molto apprezzato dalla critica.
Un film originale. Per una volta.




Eirik: “Non ci vedo! Non ci vedo!”
Ray: “Certo che non ci vedi. Ti ho appena sparato a salve in un occhio!”

Titolo originale: In Bruges
Anno: 2008
Regia: Martin McDonagh
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Interpreti: Colin Farrell, Ralph Fiennes, Brendan Gleeson
Durata: 107′