Quando l'arte fiorisce dal cemento

★★★
La cosa più incredibile della storia narrata da Joe Wright ne Il solista è che si tratta di una storia vera.

Nathaniel Ayers Junior è realmente un clochard dotato di un enorme talento musicale, malato di schizofrenia, che è stato scoperto dal reporter Steve Lopez e da lui aiutato a sopravvivere ad una Los Angeles che tra le altre cose vanta la più grande popolazione di senzatetto degli Stati Uniti.

Robert Downey Junior presta il suo volto al giornalista del Los Angeles Times: lo fa con la solita grazia e con grande stile. Jamie Foxx, ormai specialista nei ruoli di musicisti disabili (fu Ray Charles in Ray qualche anno fa), si dedica anima e corpo ad interpretare la vita del brillante ma mentalmente debole musicista della Julliard School che finisce a vivere per strada, a suonare sotto i cavalcavia, a vivere di espedienti.

Il film, asciutto nella sua costruzione, a tratti quasi documentaristico (molte scene sono girate davvero nella zona di Los Angeles adibita agli homeless), pieno di buona musica e ricco di umanità si solleva al di sopra della media grazie alle interpretazioni dei due attori.
Malgrado il titolo, il film è un vero e proprio duetto, dove i due protagonisti si sostengono a vicenda nel mantenere viva l’attenzione del pubblico quando la storia inevitabilmente viene a calare.
In effetti la vicenda narrata è fin troppo stringata e semplice e il regista ha difficoltà a renderla più movimentata, tanto da doversi inventare anche uno Steve Lopez divorziato (quando nella realtà è felicemente sposato).

Ad ogni modo un film diverso dal solito, lontano da scontati cliché, probabilmente perché è reale.
E come si sa, la realtà è una sceneggiatirce decisamente migliore della fantasia.

Nathaniel Ayers: “La bellezza è arte. La musica è bellezza”.

Titolo originale: The Soloist
Anno: 2009
Regia:Joe Wright
Sceneggiatura: Susannah Grant, Steve Lopez
Interpreti: Robert Downey Jr, Jamie Foxx, Catherine Keener
Durata: 117’