Hellboy (Ron Perlman) con la sua "fiamma" Liz (Selma Blair).

★★
A Guillermo del Toro piacciono le atmosfere gotiche, le ambientazioni dark fantasy e va pazzo per i mostriciattoli in genere. Quando tutto questo è al servizio di una trama il risultato è gradevole, a volte pregevole, come nel suo Labirinto del Fauno.
Il problema si pone quando la trama è troppo sottile per gestire intere schiere di mostriciattoli variopinti e cattivissimi a modo loro. Dopo il primo sorprendente e piacevolissimo primo episodio di Hellboy il regista messicano ci riprova ma rimane incantato dalla sua stessa creatura e cade nel tranello del calligrafismo senza contenuto.
Il primo Hellboy (ottimo Ron Perlman, che ripete la performance) aveva stupito perché usciva dagli schemi, era autoironico e dissacratorio, aveva un notevole carisma e fascino e tanto senso dello humour. Stavolta però è alle prese con problemi di accettazione da parte del mondo, di sé e dei suoi “cugini” alla lontana, gli essere alternativi come lui. Che hanno deciso di rivendicare il proprio diritto di essere al mondo, sterminando tutta la razza umana (naturalmente).
Alla fine le due ore si stemperano in una serie di (già visti) pamphlet pro-inserimento del “diverso” nel mondo e tentativi mal riusciti di dare pathos alle pene d’amore dei nostri personaggi. Che sono più tipi d’azione alla Bruce Willis che tormentati supereroi alla Spider-Man.
Rimangono negli occhi, comunque, gli eccellenti effetti speciali, i bellissimi mostri, le divertenti scazzottate e qualche battuta. Ma se dovessimo scegliere ci terremmo stretti il primo dei due episodi, sperando che il terzo (se ci sarà) riacquisti lo spirito del suo personaggio: amabilmente goffo, villano e mortalmente accattivante.

Hellboy (ad Abe): “Sei innamorato. Fatti una birra.”

Titolo originale: Hellboy II: The Golden Army
Anno: 2008
Regia: Guillermo del Toro
Sceneggiatura: Guillermo del Toro
Interpreti: Ron Perlman, Selma Blair, Doug Jones
Durata: 120′