Devo aver sbagliato a svoltare, prima…

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Come prima cosa, mi sento in dovere di mettere subito in guardia il pubblico: la domanda che pone il titolo è fuorviante.
La vera domanda che sorge spontanea nello spettatore è: “Che fine ha fatto la trama di questo film?”.
E, secondariamente: “Ma chi cavolo lo ha scritto?”

Nel corso di un centinaio di minuti (che sembrano il triplo) assistiamo alla sempre brava Cate Blanchett che annaspa nel tentativo (non riuscito) di tenere a galla una barca che affonda senza speranza, inseguendo una trama scompaginata, linee narrative secondarie che si perdono nel nulla, scelte di montaggio opinabili, un pretestuoso susseguirsi di eventi senza costrutto ed un tentativo di recuperare il tutto sul finale con un buonismo che lascia agghiacciati (e non perché il film finisce al Polo Sud).

Il film avrebbe dovuto parlare di un geniale architetto (Cate Blanchett) alle prese con la costruzione di edifici impossibili senza comunque tralasciare l’opportunità di essere madre e moglie. Invece finisce per essere una commedia senza arte né parte, in tono a metà tra l’attivista verde ed il romantico che si combinano come la pizza con l’ananas.
A qualcuno piacerà pure, ma per la maggior parte degli spettatori risulterà decisamente indigesta.

Paul Jellinek: “Le persone come te devono creare. Se non lo fanno, diventano una minaccia per la società”

Titolo originale: Where’d you go, Bernadette
Anno: 2019
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater, Holly Gent, Vincent Palmo Jr.
Attori: Cate Blanchett, Billy Crudup, Emma Nelson, Kristen Wiig, Laurence Fishburne
Durata: 1 h 49 min