Angelina Jolie bellezza del passato.

★★★
Ambientato in una Los Angeles anni ’20, prima della grande recessione, l’ultimo film di Clint Eastwood ci immerge ancora una volta nei meandri e nell’oscurità della mente e dell’animo umano: la soleggiata California fu colpita in quegli anni dalla sparizione di una serie di bambini e da una gestione dei casi in questione da parte della polizia alquanto discutibile, per usare un eufemismo.
Lo sceneggiatore J. M. Straczynski ha provato a tirare fuori da questa cruda ed oscura vicenda il meglio per un film, che inizialmente doveva dirigere Ron Howard, poi ritiratosi a favore del più anziano Eastwood, entusiasmato dallo script. Purtroppo il vecchio Clint eccede nello zelo ed il film divente troppo lungo di almeno una mezzora e per quanto brava Angelina Jolie non riesce a reggere l’impatto.
La signora Pitt, nei panni della madre di uno dei bambini scomparsi, è davvero eccellente: dismessi i panni della femme fatale, si cala in quelli di attrice vera e ci riesce benissimo. Attraverso di lei viviamo tutte le emozioni, l’angoscia, la disperazione, il dolore che attanagliava la città e le famiglie in quel periodo.
Forse l’errore è stato proprio quello di puntare tutto su un’unica attrice, pur avendo a disposizione John Malkovich (piuttosto trascurato) e di voler affrontare troppi argomenti invece di concentrarsi su uno solo: la corruzione della polizia, la sparizione dei bambini, l’orrore degli omicidi, lo scandalo dei manicomi sono troppi punti da trattare in un’unica seduta.
Nel complesso il film è girato con il solito polso fermo e con una fotografia nitida e pulita: un montaggio più ritmato gli avrebbe però giovato di sicuro.
Un film che può concedere alla Jolie di puntare all’Oscar per miglior attrice: allo spettatore regala invece solo un buona dose di tristezza con un filo di speranza, molto ben confezionata.

Titolo originale: Changeling
Anno: 2008
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: J. Michael Straczynski
Interpreti: Angelina Jolie, John Malkovich
Durata: 141′