Capitan Harlock

di | Category: Recensioni Cinema Rating: RC Violenza

Quel maledetto uccello, sempre a perdere le piume dappertutto!

Il 2014 si apre con un’operazione nostalgia che vede la ricomparsa sugli schermi di Capitan Harlock, il mitico pirata dei cieli, Robin Hood spaziale dell’epoca dei cartoni animati giapponesi della nostra infanzia.

“Aprire i portelli esterni per la fruizione osmotica a gravitoni!”

Il problema con questo tipo di manovre è che gli autori tentano invano di far riemergere dal subconscio quell’insieme di sentimenti sviluppati dalla nostra fervida immaginazione di bambini, con risultati alquanto scadenti, nella maggior parte dei casi. Quello che era fantastico ed esaltante diventa noioso, prevedibile e retorico senza motivo.

“Posizionate la bomba a vibrazione oscillatoria per scucire i nodi spaziotemporali dell’Universo!”

Il risultato finale è quello di una serie di bellissime immagini al computer, non supportate dalla presenza di ALCUNA sceneggiatura comprensibile.

“Schierate il Kaleido Solar System super megatonico!”

Tutto ciò inframmezzato da una quantità di melodramma giapponese insopportabile e dalle scontate gesta eroico-kamikaziche dei vari protagonisti, con ovvia redenzione finale. Il Robin Hood dello spazio con il suo sfavillante mantello nero, diventa un guercio guerrigliero spazio-temporale con vaghezze filosofico esistenzialistiche.

“Un’istante ripetuto all’infinito non è altro che l’eternità ripetuta in un istante, dove la mortalità dell’immortale diventa un eterno istante immortalato dalla morte, che però è vita!”

Questo per circa due ore, zeppe di battaglie nel nero color della pece dello spazio, con insopportabili occhiali 3D che rendono ancora più ostica la visione e non aggiungono comprensione ai blateramenti pseudo-fantascientifici.

“Navigazione in skip, secondo la parallasse piezometrica ad impulsi paragnostici!”

Insomma, due ore di belle immagini slegate una dall’altra, non amalgamate da alcun filo conduttore, ma unite da puntuali quanto insopportabili battute retorico-parafilosofico-fantascientifico, attraverso le quali il film va inevitabilmente alla deriva verso un epilogo simil-Avatar (no, non è un complimento) ed un’affondamento simil-Titanic.

Piccolo gioco finale: alcune delle battute riportate sopra non sono state riportate in maniera interamente fedele. Ma sapreste indovinare quali parti sono vere e quali no, anche dopo aver visto il film?
Vi sfido a farlo, anche se sappiate che correte un grosso rischio, se decidete di andare a vedere questo remake di Capitan Harlock. Dopo averlo visto è molto probabile, infatti, che siate travolti da una forte ondata di nostalgia: dei vostri undici euro…

Capitan Harlock: “Se credi nel futuro del nostro pianeta, non sei il solo”

Titolo originale: Space Pirate Captain Harlock
Anno: 2013
Regia: Shinji Aramaki
Sceneggiatura: Harutoshi Fukui, Kiyoto Takeuchi
Durata: 115′

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mercoledì 1 gennaio 2014


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