Il segreto che non devi dire a nessuno è…che il film fa schifo!

★★

Dopo un fresco e piacevole primo film nell’expanded universe della Rowling (oggi Wizarding World) e un secondo, soporifero e soprattutto innecessario seguito, ecco nelle sale la per nulla attesa non-conclusione della saga, ricca di grandi assenti (Depp) e grandi presenti, e al termine della visione le sensazioni sono molteplici:

– Mads Mikkelsen è un titano e un magnifico Grindelwald, assai più dello scialbo Depp escluso per ragioni a nostro parere pretestuose e squallide; la parte avrebbe dovuto essere di Mikkelsen dall’inizio.

– La Rowling è scrittrice magnifica, ma di libri e non di film. La trama ha più buchi della Nomentana, i dialoghi sembrano usciti da un telefilm anni ‘80 e all’intervallo ci si chiede se al ritorno del buio in sala il film finalmente inizierà. L’unica cosa interessante – l’intrigo politico dietro l’ascesa di Grindelwald – è spiattellata sul tavolo con toni da teen-movie per concentrarsi su parti decisamente più deboli. Se la scena più riuscita e memorabile del film è il balletto di Newt nella prigione (chi ha visto il film saprà di cosa parlo) qualcuno alla Warner dovrebbe farsi domande.

– Gli attori sono persone intelligenti, e a furia di augurarsi “merda” inevitabilmente ne riconoscono l’odore, comportandosi di conseguenza: pur mantenendo un dignitoso livello di performance risulta chiaro il fastidio di Mikkelsen a pronunciare battute idiote o trovarsi in situazioni improponibili, mentre il perenne sorriso sornione di Jude Law è quello di chi sta già pensando al prossimo film e a come arredare il nuovo casale in Toscana comprato con i soldi dell’ingaggio (Mikkelsen invece in più occasioni pensa evidentemente di licenziare il suo agente per avergli fatto firmare il contratto per il film).

– Il film chiude male (a volte malissimo) situazioni e storie personali, prima su tutte quella di Credence. Il fatto che ne rimangano anche di più ancora aperte non alimenta l’hype ma al contrario stimola un piacevole senso di gratitudine: ciascuno di noi potrà di sicuro immaginare un epilogo migliore per ciascuna delle sottotrame non sviluppate fino in fondo.

Meno noioso del secondo, altrettanto inconcludente. La lunga durata (due ore e mezza) diluisce il costo al minuto dello spreco di soldi ma spalanca la fantasia dello spettatore sui tanti, infiniti modi con cui avrebbe potuto disporre di quel tempo. Chi mai tornerà a guardare un quarto film della saga, sarà parte di quegli “animali fantastici” che la Warner sa bene dove trovare: in sala per essere spennati.

Titolo originale: Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore
Anno: 2022
Regia: David Yates
Sceneggiatura: J.K. Rowling, Steve Kloves
Attori: Eddie Redmayne, Jude Law, Mads Mikkelsen, Ezra Miller, Dan Fogler
Durata: 2 h 22 min