Alice in Wonderland

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Quando si dice Matto come un Cappellaio...

★★★
Se c’era una persona al mondo che poteva riportare Alice nel suo Paese delle Meraviglie e con lei gli spettatori, questa persona era Tim Burton.

Il visionario autore di Edward Mani di Forbice, di Nightmare Before Chirstmas, di Big Fish ha nelle corde questi personaggi eccentrici che vivono più nella loro fantasia che nella nostra realtà, che delle loro fantasie si nutrono perché sono più reali del reale e perché è da esse che traggono la forza per affrontare la Realtà.

Perciò nessun’altro poteva essere il più indicato per ricreare insieme alla Disney quel piccolo capolavoro di Lewis Carroll, pieno di immaginazione onirica ed infantile, tanto bello quanto spaventoso nelle sue vertiginose scorribande nel mondo dell’irrazionale e del fantastico.

In effetti il Paese delle Meraviglie di Burton è spaventoso al punto giusto, caduto in preda della Regina Rossa dopo la dipartita di Alice ed in attesa del suo salvatore (o salvatrice).
Lo scontro tra bene e male, razionale ed irrazionale, emotivo e calcolatore si ripristina con il rientro alla base della nostra eroina, interpretata dalla giovane ma già bravissima Mia Wasikowska, eccezionale nella parte.
Gli effetti speciali fanno il resto e con l’aggiunta di un Johnny Depp ancora più matto del solito con il suo Cappellaio Matto e di una Helena Bonham Carter in vena nelle parti Regina Rossa si può dire che il film è più che soddisfacente.
Allora perché il pubblico lo ha apprezzato così poco?

Semplice: perché chi si aspettava un Burton che dava fondo alla sua vena estremamente gotica è rimasto deluso dai freni imposti dalla Disney affinché il film fosse per tutti; chi voleva la leggiadria del vecchio cartone animato non l’ha ritrovata, perché Alice è cresciuta ed il film è giustamente più cupo; chi pretendeva la fedeltà a Lewis carroll è rimasto male, perché molte libertà sono state prese (a dire il vero ben integrate con le parti originali: bravi gli sceneggiatori, non era facile).
Nel complesso un film più che riuscito, che paradossalmente piacerà di più a chi non ha mai visto la prima installazione animata della Disney: infatti il film di Burton è da vedere non come un seguito della storia animata, ma come storia a sé, coerente in se stessa e auto-conclusiva.
Se si vede in quest’ottica ne guadagna il film e ne guadagna lo spettatore del film, perché può godersi l’ottima recitazione e la bella sceneggiatura senza estenuanti tentativi di comparazione.


Il Cappellaio Matto (ad Alice):
“Avevi molta più..”moltezza”. Hai perso la tua “moltezza”.”

Titolo originale: Alice in Wonderland
Anno: 2010

Regia: Tim Burton

Sceneggiatura: Linda Woolverton

Interpreti: Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway

Durata: 108’

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mercoledì 31 marzo 2010


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