★★★★
“Anche se fosse in punto di morte il guerriero deve essere in grado di sferrare un ultimo colpo senza esitazione”.

Così asserisce il maestro Tsunetomo nell’Hagakure, la Via del Samurai. Così vive la sua vita Ghost Dog, killer professionista della malavita, devoto al suo padrone come i samurai lo erano al loro signore.
Affascinante sia nel soggetto che nella realizzazione questo film scritto e diretto da Jim Jarmush, dotato di una insolita delicatezza nella sua brutalità.

Forest Whitaker (Blown Away, Panic Room) è magistrale nella sua interpretazione del sicario professionista e nell’incarnare un vero samurai di fine millennio.
Ma la vera forza del film sta nel montaggio: piccoli capitoli che seguono la lettura delle massime della vita del samurai e parlano direttamente al cuore dello spettatore.
Jarmush ha studiato bene e si vede: padroneggia i meccanismi della cinematografia e poi li supera e rende il film ancora più intrigante.
La colonna sonora del rapper RZA aggiunge un tocco moderno, una pennellata aggiuntiva, a questo samurai metropolitano, che vive secondo le antiche usanze ed ha un solo amico che non parla la sua lingua.

Ghost Dog è una storia di onore e morte, di amicizia e devozione. Una storia di altri tempi che però non sono necessariamente perduti: semplicemente cambiano di forma con il passare degli anni e rimangono vivi nei libri, nei ricordi e nelle azioni delle persone.

Ghost Dog:  “Se si volesse spiegare in una parola cosa vuol dire essere un samurai, la base di tutto è l’essere devoti anima e corpo al proprio signore”.

Titolo originale: Ghost Dog: The Way of the Samurai
Anno: 1999
Regia: Jim Jarmush
Sceneggiatura: Jim Jarmush
Interpreti: Forest Whitaker
Durata: 123’