The Station Agent
di Pietro Li Voti | Category: Archivio Cinema★★★
Premio per la sceneggiatura all’Indipendent Spirit Award ed al premio BAFTA, premio per il cast, numerosi premi della critica per il soggetto in numerose mostre del cinema americano: The Station Agent è un gradevole e delizioso piccolo film, delicato e sincero come il suo protagonista.
Grandiosa l’intepretazione di Peter Dinklage, che entra nel novero dei “piccoli grandi attori”, la ristretta cerchia di professionisti del cinema affetti da nanismo: il suo capostazione ermetico e scontroso, chiuso nei suoi centotrentadue centimetri di isolamento dal resto di un mondo troppo grande per lui, afflitto da problemi che lo sovrastano (letteralmente), è un bellissimo personaggio e probabilmente la sua migliore prova come attore.
Il regista-autore McCarthy debutta e trionfa grazie ad una azzeccata scelta del cast, essenziale ma perfetto.
Il suo film, intenso, di breve durata ma di forte impatto emotivo, cucito sul suo protagonista principale, avanza deciso e compatto, senza sbavature, salvo forse un finale troppo repentino: peccato veniale che si riscontra spesso nei giovani autori al loro primo film.
Nella solidarietà del dolore e dell’incomprensione, nelle stazioni abbandonate e nelle vite che sono binario morto c’è uno straziante senso di mestizia, la scoperta di valori reali e profondi, l’accettazione dei propri limiti e la bellezza della vita anche se “dimezzata”: la fotografia dei bei paesaggi del New Jersey è un tocco di classe.
Per una volta un’America non tronfia e spocchiosa, bensì piccola e delicata, poetica e pittorica.
Joe: “Non ho detto niente per venti minuti!”
Fin: “Nove”.
Joe: “Mi hai cronometrato? Agghiacciante”.
Titolo originale: The Station Agent
Anno: 2003
Regia: Thomas McCarthy
Sceneggiatura: Thomas McCarthy
Interpreti: Peter Dinklage, Patricia Clarkson, Bobby Cannavale
Durata: 88’
sabato 13 luglio 2013