★★★★

Fa un certo effetto vedere un film diretto da Michele Placido e scritto da Giancarlo De Cataldo aprire con il marchio Warner: un effetto di straniamento che si traduce in una piacevole sorpresa.

Placido dirige in maniera efficace un cast di attori che dà il meglio di sé, da Kim Rossi Stuart a Claudio Santamaria, da Jasmine Trinca a Stefano Accorsi, recitando in un dialetto romano che per una volta non sa di provinciale ma di ricercata verosimiglianza cinematografica, come era il siciliano ne Il Padrino.

Senza voler minimamente accostare le due opere si può tranquillamente dire che Placido il genere “mafioso” lo conosce bene, e si vede.
Grazie ad un montaggio ad episodi che rende meno pesante la lunghezza del film (ben due ore e mezza) il susseguirsi degli eventi è fluido, la macchina da presa asciutta ma decisa, la trama intrigante.

Basato su fatti veri, anche se molto romanzato, il film si tiene bene su quel bordo sottile che sta tra la storia e la leggenda, che ti intrattiene raccontandoti fatti reali senza annoiare.

L’intreccio tra gangster, mafia, politica è avvincente e la storia personale degli “antieroi” del film a tratti struggente.

Colonna sonora adeguata, fotografia accettabile. Un bel prodotto italiano, che non scimmiotta il cinema americano ma ne prende a prestito la tecnica per riuscire gradevole. E ci riesce.

Titolo originale: Romanzo Criminale
Anno: 2005
Regia: Michele Placido
Sceneggiatura:
Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Giancarlo De Cataldo
Interpreti: Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio, Anna Mouglalis, Jasmine Trinca
Durata: 152′