Mio fratello è figlio unico

di | Category: Archivio Cinema Rating: PG Tematiche, Violenza, Sesso esplicito, dialoghi

by Francesca Petrocelli

★★★★

Decennio Sessanta-Settanta. Latina. Due fratelli. Due fratelli molto diversi tra loro, così diversi che ciascuno dell’altro può dire che è figlio unico…come nella canzone di Rino Gaetano.

E così Daniele Lucchetti realizza la sua ultima opera cinematografica, una splendida opera cinematografica!
Adattamento del “Fasciocomunista” di Antonio Pennacchi e sceneggiato ottimamente dallo stesso Lucchetti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli, Mio fratello è figlio Unico percorre 15 anni della storia italiana, quelli del Sessantotto, che a Latina arrivò solo grazie alla televisione, quelli delle rivolte studentesche ed operaie, della 600, della guerra fredda, del post fascismo.

Temi che Lucchetti analizza senza prendersi troppo sul serio.

Perché questo non è un film che parla della politica. È un film che parla “con” la politica.

Non c’è “vera” politica, non ci sono “vere” discussioni, non si arriva nemmeno ai principi su cui si basa un’ideologia politica piuttosto che un’altra…della politica, ci sono solo gli effetti.

Lucchetti ci mostra l’estremismo, sia di destra che di sinistra, la violenza di quegli anni, appartenente ad entrambi gli schieramenti, gli assalti rossi e neri, gli scontri verbali e fisici, ma quello che alla fine vuole veramente mostrare è l’evoluzione di un uomo e quella del rapporto tra due fratelli. È cosi che scopriamo come l’umanità possa essere raccontata con la forza delle immagini e delle parole, e soprattutto con l’aiuto di un cast in stato di grazia!

Elio Germano è semplicemente eccezionale nell’interpretare Accio, così come il suo personaggio, pieno di battute taglienti e sferzanti. Accanto un Riccardo Scamarcio finalmente nei panni di un attore, con un timbro di voce e una potenza di sguardo che incidono l’essenza di Manrico. Bravissimi, neanche a dirlo, anche Angela Finocchiaro e Luca Zingaretti.

La regia è fatta molto di macchina in spalla e di primi piani mancati, che caricano l’emotività della scena solo dell’intensità della voce e di quello che sentiamo, mentre l’approcci ai volti è nei dettagli, come se Lucchetti volesse dare ai personaggi un qualcosa di incerto, che li rende così umani.

Ma il vero punto di forza della pellicola è la sceneggiatura: dialoghi irresistibili e colpi di scena, ottima anche la colonna sonora e la ricostruzione storica, con vestiti, macchine e scooter ovviamente anni Sessanta.

Un’opera capace di far ridere, politicamente non di parte, in grado di mettere in scena l’amore tra due fratelli così diversi e così uguali, un opera che fa riflettere, che fa pensare con un sorriso sulle labbra e l’amarezza dentro al cuore.

Uno dei migliori esempi di buon cinema italiano.

La vita va presa così, un pò per il culo”.

Titolo originale: Mio Fratello è figlio unico
Anno: 2007
Regia: Daniele Lucchetti
Sceneggiatura: Daniele Luchetti, Stefano Rulli, Sandro Petraglia
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Luca Zingaretti, Angela Finocchiaro
Durata: 100’

Print Friendly, PDF & Email
Share
Tags:
lunedì 15 luglio 2013


Commenti chiusi.