K-19

di | Category: Archivio Cinema Rating: T

★★★
Ancora un film che inizia come tanti altri. Ancora un film in cui abbiamo un nuovo comandante che subentra a quello (amatissimo dai suoi uomini) precedente. Ancora un film sui russi incapaci di gestire un’arma così difficilmente gestibile come l’atomica. Ancora un film sui difficili rapporti tra il comandante e il suo vice.
Sì.

Tuttavia è anche un film (il primo direi) in cui i russi sono protagonisti assoluti (di americani non se ne vede neanche uno) e mostrano, accanto a tanta cialtronaggine – più che altro dello stato maggiore – valori e umanità tutti americani (quelli che gli americani si riconoscono).
Ecco quindi i russi interpretati dagli americani: valorosi, fallibili ma capaci di sacrificio, attaccati alla patria e al partito, uomini di onore e disciplina, di lealtà e obbedienza non cieca o irresponsabile, ma ponderata e tenace.
Certo Harrison Ford e Liam Neeson sono due pezzi da novanta e reggono da soli la scena, ma i comprimari non sono affatto da disdegnare. Qualche scena memorabile, finale – per quanto retorico – degnamente saporito.
La Bigelow dirige con classe, mettendo in prima linea i volti, gli incroci di sguardi, e relegando l’azione a rapidi movimenti di camera che sottolineano piccoli gesti, come a ingigantirli.

Il fatto che sia una storia vera (per 28 anni è stato impedito ai protagonisti divulgarla) rende maggior onore a chi l’ha voluta raccontare, senza epica ma con una retorica che, messa in bocca ai russi, sembra quasi un volontario “risarcimento morale” per la loro rettitudine e la comunanza di ideali grandi (per quanto “sbagliati” potessero essere).

Titolo originale: K-19 – The Widowmaker
Anno: 2002
Regia: Kathryn Bigelow
Sceneggiatura: Christopher Kyle (screenplay) – Louis Nowra (story)
Interpreti: Harrison Ford, Liam Neeson
Durata: 138’

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venerdì 29 gennaio 2010


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